Un viaggio che ripercorre diversi momenti chiave: il passaggio dalla scrittura a mano alla tipografia commerciale; lo sviluppo dei caratteri tipografici più flessibili attraverso l’evoluzione della tecnologia; la nascita delle griglie e delle linee guida per progettare ed organizzare testo e spazi.

Da un lato la trascrizione a mano dei volumi per conto degli amanuensi era un lavoro lungo ed impegnativo. Dall’altro lato l’invenzione della tipografia permetteva di stampare in minor tempo più copie di volumi con una riduzione di pagine e quindi più economici. Da qui la nascita di numerosi caratteri tipografici come gotico, rinascimentale, barocco, ecc.  ognuno dei quali con riferimento ad un periodo storico della letteratura. La grande quantità di caratteri differenti per stile, dimensione, ecc. aveva permesso di raggruppare in famiglie di caratteri con grazie “serif” e senza grazie “sans-serif”.

Si è passati dalle fonderie di caratteri che colavano i caratteri in leghe di piombo, le compositrici meccaniche in metallo che fondevano al momento i caratteri in linee di testo, le fotocompositrici manuali ed elettroniche composte da un computer su cui immettere il testo e da una fotounità che produceva una pellicola con impresso il testo, le prime compositrici digitali e la tipografia digitale.

Gli strumenti di cui dispone la tipografia digitale e il carattere digitale “font” hanno affinato le tecniche di impaginazione. Dalla semplice struttura ad una o due colonne dei primi volumi di stampa siamo passati alla realizzazione di layout più complessi. Nel Ventesimo secolo nascono le linee guida che detta l’organizzazione del testo in ogni suo aspetto, capitolo, paragrafo, note, ecc. Esempi differenti delle griglie applicate alle pagine web e alle pagine editoriali.
Come le principali correnti artistiche dello scorso secolo hanno influito sull’impaginazione grafica di manifesti e libri.

Il libro propone un ricco archivio fotografico che illustra gli argomenti descritti nei capitoli.