L’arte di Enrico Baj

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Bellissima mostra “L’arte è liberta” di Enrico Baj allestita presso la Fondazione Marconi di Milano.
Le sue opere hanno come tema principale quello politico del Novecento dove Baj lancia un messaggio di denuncia ai soprusi di potere.

Enrico Baj spicca tra i protagonisti dell’avanguardia italiana nel periodo del dopoguerra. Erano gli anni delle avanguardie, del “guardare avanti” per intraprendere nuove strade con il rinnovamento e l’abbandono dei metodi convenzionali. Il concetto dell’arte tradizionale viene stravolto e l’artista ha l’opportunità di trovare la propria forma espressiva. Il talento artistico viene sostenuto dalle gallerie d’arte e dall’opinione favorevole del pubblico. Non sarà più riconosciuto soltanto con premi vinti ai bandi accademici e il ruolo di insegnante di pittura e scultura.

Nel 1951 Baj insieme a Sergio Dangelo è stato fondatore del Movimento di Pittura nucleare. Nasceva dopo i bombardamenti atomici avvenuti nel 1945 a Hiroshima e Nagasaki. La Pittura nucleare racconta la realtà, le emozioni e le paure che vengono rappresentate con forme, stili e tecniche nuove. Sono visibili accenni alle correnti artistiche contemporanee del Surrealismo e del Dadaismo. Dall’utilizzo di forme astratte per interpretare una visione surreale della realtà, all’uso di tecniche di collage e di dripping, all’umorismo nel raccontare fatti di politica. Ogni tela era un’opera d’arte unica e irripetibile.

Sono visibili accenni alle correnti artistiche contemporanee del Surrealismo e del Dadaismo. Dall’utilizzo di forme astratte per interpretare una visione surreale della realtà, all’uso di tecniche di collage e di dripping, all’umorismo nel raccontare fatti di politica.

Ogni tela era un’opera d’arte unica e irripetibile. L’arte deve raccontare la realtà dei fatti. Questo per l’artista è un impegno. Non per caso la parola Baj in polacco significa cantastorie.

 

Opere in esposizione

L’artistica ha realizzato diverse opere con soggetti militari come ad esempio Personaggio urlante, Parade e alla Parata a 6. La volontà di comunicare un senso critico e di ribellione nei confronti del militarismo e degli abusi di potere. Utilizza la tecnica del collage con diversi materiali come stoffa, medaglie, frammenti di specchi, pezzi di meccano.

I funerali dell’anarchico Pinelli (1972) è un’opera monumentale lunga dodici metri, frutto di tre anni di lavoro. Si ispira alla morte dell’anarchico Giuseppe Pinelli, precipitato dalla finestra della Questura di Milano. Racconta di un periodo difficile della città milanese e di un paese segnato dalle violenze e dalle stragi di Stato.

L’installazione Apocalisse è una sorta di puzzle tridimensionale, identifica il mondo degli uomini nella fase di degrado. Riflette il processo di disumanizzazione dell’uomo tratto dal libro “Gli otto peccati capitali della nostra civiltà” scritto da Konrad Lorenz.

Appartengono alla pittura nucleare i dipinti Due personaggi notturni (1952) e Piccolo bambino con i suoi giochi (1952) realizzati con la tecnica del dripping. La visione dell’uomo rappresentato attraverso una forma atomica. La forza dell’uomo risiede nell’atomo di cui è composto perché la materia produce energia.

Denuncia la minaccia nucleare nei confronti dell’umanità quel un progresso tecnologico che diventa distruttivo.

 

Citazione ripresa dall’opera BUM

«Le forme si disintegrano: le nuove forme dell’uomo sono quelle dell’universo atomico. Le forze sono le cariche elettriche. La bellezza ideale non appartiene più ad una casta di stupidi eroi, né ai robot. Ma coincide con la rappresentazione dell’uomo nucleare e del suo spazio.[…] La verità non vi appartiene: è dentro l’atomo. La pittura nucleare documenta la ricerca di questa verità»

 
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