Obey: The Street Artist

Le opere dell’artista statunitense Shepard Fairey, in arte Obey, sono un connubio tra grafica e street art con uno stile essenziale e minimalista nei tratti grafici e nei colori.

La sua prima opera risale nel 1989 quando tappezzò le vie di Providence con lo sticker di André The Giant suscitando interesse e curiosità da parte del pubblico. Sperimenta una sorta di campagna pubblicitaria dello sticker per mette in luce fino a che punto le strategie di pubblicità sui prodotti brandizzati ci possano condizionare.  

Il continuo interesse di Obey per il mondo in cui viviamo, lo ha portato a concepire le sue opere con l’intento di sensibilizzare l’osservare verso un pensiero critico e vigile nei confronti della realtà che lo circonda.

“L’antidoto al sentirsi imponenti all’interno delle strutture sociali e dei sistemi politici è avere gli occhi e la mente aperti e procedere in modo proattivo nella vita con scopo e consapevolezza.” – Obey

Una parte delle opere di Obey sono incentrate sulle tematiche politiche e sociali per la pace, la salvaguardia dell’ambiente, i diritti umani, l’uguaglianza; le altre opere sono ispirate ai movimenti attivisti e culturali in favore di un cambiamento della società.

“Attraverso la mia arte, voglio ricordare alla gente l’uguaglianza di tutte le persone, indipendentemente dalla loro razza, religione, nazione o cultura. Non c’è un noi contro loro; c’è solo un noi.” – Obey

La sua tecnica in stile punk-rock ha un richiamo alle Avanguardie e al Costruttivismo Russo di Radchenko e dei fratelli Stendberg.

Per realizzare le sue opere Obey utilizza tecniche miste quali la serigrafia, la fotocopiatura, lo stencil, il collage applicati su supporti di legno, carta, metallo. Per gli stencil sperimenta l’uso delle Rubylith, delle pellicole rosse intagliate manualmente, sovrapposte fra loro e posizionate su fondo beige.